Rassegna StampaInsiderVoci socialiLibriNewsletterAltro

I reparti lungo degenza

I reparti lungo degenza del Servizio Sanitario Nazionale (SSN) sono generalmente gestiti da ospedali pubblici o Aziende Sanitarie Locali (ASL), e sono finanziati con fondi statali e regionali. L'accesso avviene su prescrizione medica e con valutazione di idoneità (di solito tramite Unità di Valutazione Multidimensionale - UVG o simili). I reparti di lungo-degenza sono sicuramente pilastri dello stato sociale ma sono altrettanto sicuramente luoghi di una tristezza infinita. Infatti nei reparti lungo degenza si trovano solamente anziani soli, o incapaci di sostenersi, o che hanno una famiglia da cui non ricevono alcun aiuto. Molto spesso sono malati, anche di semplice vecchiaia.

Tanti anni fa andavo a trovare Loredana C. nel reparto femminile di lunga degenza di una struttura sanitaria poco fuori Roma. Questa anziana mi era stata segnalata da una mia zia che viveva al nord e voleva notizie della sua amica. Loredana C., nubile, era una vecchietta pelle e ossa che se non fosse stata ricoverata sarebbe morta di stenti in mezzo alla strada. Depredata degli ultimi suoi beni da nipoti senza scrupoli, erano riusciti a farla ricoverare. Di quando in quando andavo con mia moglie a farle visita, portandole anche qualche dolcetto che lei gradiva molto. L'ultima volta che andammo non c'era più, era morta, ed era stata seppellita in una fossa comune del Cimitero Flaminio.

Il reparto lungo degenza era costituito da grandi stanze ciascuna con 6 letti, in massima parte con le sponde, per impedire alle anziane di scendere. Grande silenzio, al massimo qualche lamento ogni tanto. Una volta trovai Loredana C. con le mani bloccate con cerotti per evitare che si togliesse il catetere vescicale. Visto che riceveva visite, le tolsero i cerotti e il catetere e, da allora, ha vissuto con i pannoloni. Un solo infermiere era di turno per dozzine di ricoverate. Ogni tanto l'infermiere passava a fare iniezioni sottocutanee sulle braccia delle degenti senza disinfezione e con modi spicci.

Unici segni di umanità: le volontarie della parrocchia vicina che andavano spesso a tenere compagnia, ad aiutare a mangiare, a portare biancheria, ed a portare qualche orsacchiotto per intrattenere le degenti. Visite di familiari delle degenti non ne ho viste. Anziane sole e abbandonate, in attesa di morire.

Non ho molto da aggiungere, solo mi domando: quale potrebbe essere per queste persone una vita alternativa ? Chi le accoglierebbe per dare calore familiare ? Ciascuno dia la propria risposta. Certo è che una o più visite ai reparti lungo degenza dovrebbero essere parte integrante del percorso formativo giovanile, anche degli Assistenti Sociali, perchè se questi reparti non si vedono coi propri occhi è impossibile immaginarne l'esistenza, e visitandoli c'è molto su cui riflettere. E c'è molto spazio per l'intervento degli Assistenti Sociali.